
Giovanni Visconti (nato circa nel 1290 - morto il 5 ottobre 1354) fu arcivescovo e Signore di Milano ed una delle personalità caratteristiche del Trecento, mecenate fra l'altro del Petrarca. Giovanni Visconti, quale ultimo figlio di Matteo I Visconti e Bonacosa Borri, fu avviato alla carriera ecclesiastica. Giovanni fu eletto arcivescovo dal Capitolo del Duomo di Milano nel 1317. Papa Giovanni XII si rifiutò di confermare l'elezione e nominò invece arcivescovo Aicardo di Comodeia. Nel 1323 Giovanni fu scomunicato e accusato di eresia, ma trovò un alleato nell'antipapa Nicolò V che lo fece nel 1329, cardinale. Giovanni divenne nel 1331 vescovo e signore di Novara e nel 1339 alla morte di Aicardo poté entrare trionfalmente in Milano, della quale sarebbe divenuto Signore con il fratello Luchino Visconti nel 1341, avendone acquistato il titolo del papa per 500'000 fiorini. Nel frattempo nel 1342 papa Clemente VI aveva pure confermato con apposita bolla il suo titolo arcivescovile. Nel 1353 Giovanni fu eletto pure doge di Genova. Giovanni estese il potere dei Visconti fino a Genova nel 1352 e l'anno seguente a Bologna e Novara. Alla sua morte - l'anno seguente - lo Stato milanese fu diviso fra i tre figli di Stefano Visconti: Matteo II, Galeazzo II e Barnabò, che erano già stati associati alla Signoria di Giovanni dopo la morte dell'altro fratello Luchino.
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